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  • Mi dicevi che una penna non ha gambe

Mi dicevi che una penna non ha gambe

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"Il lavoro di Maria Teresa Malacarne parte da qui, avendo dinanzi consapevolmente solo l'illusoria linea degli orizzonti. Non si tratta ovviamente di luoghi anche soltanto pensati come reali o realistici, né tantomeno qualche contemporanea fiaberia dal contenuto fantastico, bensì orizzonti verso stati della mente e dello spirito, orizzonti interiori, abissi dell'anima. Quei baratri sul ciglio dei quali l'autrice, pur in precario equilibrio si batte eroicamente resiliente, consapevole dell'ineluttabile imminente, infinito e indefinito. Non un passo indietro, ma avanti lungo il bordo della voragine personalissima che pure la porta all'isola del sé, alla meraviglia dell'isolamento autopoietico, che non è della sua malattia anche se ne parla, ma della sua quotidiana normalità di esistente umano, della nostra qualità di uomini. Un'isola dove una penna può avere gambe, eppure può essere persino utile che qualcuno ti dica di no. Un'isola entro lo spazio della quale, unicamente, ci conduciamo alla scoperta dell'unità delle cose, dei sentimenti, dei sensi e dei costrutti, unità in sé stessa pur nella diversità dei molti." (Dalla Prefazione di Massimo Paoli)
Dettagli Libro
Autore M. Teresa Malacarne
Anno Edizione 2013
Rilegatura Brossura

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